Oggi vi parlerò di una band che pensavo si fosse estinta: la solita indie rock band inglese che lancia un brano ballabile e tanto orecchiabile e poi “addio, è stato bello!”.
Ma ecco che questi 5 ragazzi ritornano nelle orecchie del pubblico grazie all’album d’esordio “What The Desert Taught You”: da Londra, e attivi dal 2009, i Born Blonde.
Componenti:
Arthur Delaney,
Tom McFarland,
Fraser MacColl,
George Day,
Josh Lloyd-Watson
Il primo impatto, il primo ascolto, mi ha subito fatto pensare: questi 5 ragazzi sono davvero fortunati ad essere inglesi e giovani, ma forse dovevano nascere qualche anno prima e presentarsi sulle scene del britpop a metà anni ’90.
In quest’esordio, infatti, si sente un bel po’ di roba di quel periodo, tra cui: The Verve, un po’ di Stereophonics e anche qualcosa, del tipo “Wonderwall”, degli Oasis.
Un altro ingrediente importante, di maggior rilievo nelle sonorità di questa band, è quello dell’indie-rock più recente, ma comunque sempre marcato da qualche sfumatura britpop: lo stile presentato dei Born Blonde potrebbe far venir in mente qualcosina dei The Courteeners, di Jake Bugg e dei Delays.
Oltre a queste correnti musicali, è necessario parlare di alcuni dettagli riguardanti la shoegaze e la psichedelia, generi molto amati, anche in passato, dalla band.
“What The Desert Taught You” è un lavoro piuttosto multiforme, grazie alla presenza di tutte queste influenze, ma, in realtà, è un album composto da canzoni piuttosto orecchiabili e di facile ascolto.
I Born Blonde ci regalano, quindi, un esordio discreto e piuttosto introspettivo: una bella raccolta di canzoni pop che ci riscalderà durante l’inverno.
Tracklist
1. Solar
2. I Just Wanna Be
3. The Architect
4. Light On
5. Radio Bliss
6. Signs of Fear
7. Dreamland
8. Other Side
9. These Days I Dream of Pyramids
10. Wide Eyed