Melt

Mi capita spesso di ascoltare un album di una band in base alla copertina e, ovviamente, ogni tanto mi capita bella musica e altre volte mi pento di averlo fatto (coi libri ho smesso più o meno un anno fa).
Questa volta però, ascoltando il nuovo “Melt” degli Young Magic, credo proprio di aver fatto la scelta giusta.

Young Magic è il nome di un progetto artistico che nasce grazie all’intervento di tre forti personalità: Isaac Emmanuel, Melati Malay, Michael Italia.
Il collettivo artistico realizza nove tracce che non vengono a costituire un “album”, poiché sarebbe meglio parlare di un vero e proprio trip mentale in grado di scombussolare i sensi dell’ascoltatore.

Young Magic

Oltre alla musica suggestiva del collettivo di Brooklin, si percepisce l’esistenza di qualcosa di superiore comprendente altre forme artistiche quali arti visive, poesia e una serie di racconti fantastici.
Il genere proposto dalla “band” vaga tra una dolce, ma allo stesso tempo molto coinvolgente, armonia psichedelica, electro, note chillwave rilassanti e piccole tracce di soul.
Nonostante la presenza di una forte creatività e passione degli Young Magic in questi brani, si possono individuare alcune influenze principali: Animal Collective, Passion Pit, Neon Indian e Washed Out.

Sparkly

Gli Young Magic presentano così questo “Melt”, attraverso nove tracce sublimi nate dal mix intenso tra sonorità, arte e sensi.

Tracklist

01 – Sparkly
02 – Slip Time
03 – You With Air
04 – Yalam
05 – Jam Karet
06 – Night In The Ocean
07 – Watch For Our Lights
08 – The Dancer
09 – Cavalry
10 – Sanctuary
11 – Drawing Down The Moon

The Koolaid Electric Company

S. Barrett, Dean, Samuel, Dave, Jennifer e Henry sono sei ragazzi del Bedfordshire meglio conosciuti (più o meno) sotto il nome The Koolaid Electric Company.
Il loro album d’esordio “Random Noises and Organised Sounds” è un lavoro completamente indipendente nato dalla voglia e dalle passioni della band, ovviamente non ancora sotto contratto con un’etichetta.

Questi giovani ragazzi, ormai divenuti una nuova rivelazione per quanto riguarda il panorama Rock Psichedelico made in UK, propongono un esordio ricco di influenze e di sonorità in grado di far viaggiare la mente dell’ascoltatore.
A sonorità tipicamente British, poiché c’è un qualcosa che mi fa pensare anche al Britpop di fine anni ’80 (The La’s, The Stone Roses) e inizio anni ’90 (Blur e Oasis), se ne alternano altre Psichedeliche e Shoegaze.
Oltre all’incantesimo psichedelico delle nove tracce di “Random Noises and Organised Sounds” , c’è una notevole venatura Pop che intende stregare e coinvolgere chi ascolta questi brani intensi; tracce così riflessive, a volte anche piuttosto intime, che cercano di creare un vero e proprio legame tra due mondi discordanti, ovvero quello della fantasia e quello della realtà.

Home

Tracklist

01 – Intro-Untitled
02 – Going Blind
03 – S.O.S
04 – Home
05 – Distraction
06 – Dreams
07 – Alright
08 – Invasion on the Skies
09 – Over the Mountain

Have Some Faith In Magic

Quattro ragazzi di Glasgow sono tornati dopo il buon esordio It’s Not Something But It Is Like Whatever e l’ottimo esperimento Come Down With Me.
Questi fantastici quattro, amici dei Mogwai, sono gli Errors e sono pronti a stupire, ancora una volta, un pubblico ancora poco ampio ma molto open-minded con il nuovo ed immenso Have Some Faith In Magic.

Questo nuovo lavoro degli Errors è stato sicuramente influenzato dalla fresca e sognante ondata chillwave, poiché qualche brano ricorda artisti come Ernest Greene (Washed Out) e Hugo Manuel (Chad valley).
Oltre al taglio Chillwave, alquanto rilassante, anche in quest’album è presente il carattere unico e inconfondibile degli Errors: un’electro danzereccia poco sfarzosa e parecchio piacevole che viene delicatamente sfumata da note post-rock tipiche della band.

Pleasure Palaces

“Have Some Faith In Magic” è un lavoro estremamente meraviglioso in cui la gradevole presenza di note Pop, che trascinano l’ascoltatore in un mondo fatato, domina sulla maggior parte delle tracce.
Gli Errors ancora una volta si superano realizzando un album davvero profondo, magico ed incantevole.

Tracklist

01 – Tusk
02 – Magna Encarta
03 – Blank Media
04 – Pleasure Palaces
05 – The Knock
06 – Canon
07 – Earthscore
08 – Cloud Chamber
09 – Barton Spring
10 – Holus-Bolus

Screen Vinyl Image – Strange Behavior

Dopo il buon debutto di “Interceptor” del 2009 tornano i Screen Vinyl Image, duo di Washington DC che approfondisce e riprende i sound più cupi e malinconici degli anni ’80.

Strange Behavior è un album piuttosto variopinto per il mix di generi che il duo ci presenta, ma la musicalità stessa non si mostra così colorata: l’immagine, o la sensazione, che ci si pone davanti durante l’ascolto di questo lavoro è quella di un gioco continuo di luci e ombre, dove queste ultime l’hanno sempre vinta e si impongono sulle otto tracce in modo dirompente.
Per quanto il duo cerchi di ricreare un ambiente dream, grazie alle influenze e alle melodie che si alternano tra loro, il risultato vero e proprio è quello di un mondo surreale cupo e allucinante.

Screen Vinyl Image

Shoegaze, noise, elettronica, psichedelia e minime tracce di garage si legano tra di loro creando queste otto visioni quasi inquietanti, ma allo stesso tempo così suggestive ed accattivanti.

Tracklist:

01 – We Don’t Belong
02 – Revival
03 – Stay Asleep
04 – My Confession
05 – Station 4
06 – Rx
07 – New Visions
08 – Night Trip